Le macchie di umido sull'intonaco si vedono ancora, ma almeno dentro non piove più. Il mercato coperto di via Orazio dello Sbirro sta vivendo una tregua dalle infiltrazioni d'acqua che lo affliggono ormai da cinque anni, mettendo a rischio il lavoro dei commercianti, la loro incolumità e quella dei clienti. Dopo il sopralluogo effettuato il 2 Dicembre scorso dall'assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni qualcosa sembra essersi smosso.


Come promesso, l'assessore di Roma Capitale ha inviato tempestivamente una ditta per riparare i danni all'intonaco e mettere in sicurezza il tetto del mercato. L'indomani gli operai erano già al lavoro per risolvere il problema delle infiltrazioni, che nei giorni di pioggia costringeva molti banconisti a chiudere l'attività o a lavorare in condizioni poco sicure.


"Otto persone in tutto", spiega uno dei commercianti. "In quattro giorni hanno sbrigato tutto il lavoro" commenta scettico. Lui è uno di quelli che non ci crede, o forse non ci spera più, nella possibilità che il problema venga risolto, che la tettoia del mercato sia riparata definitivamente e la pioggia resti solo un brutto ricordo. "La settimana scorsa, mentre facevano i lavori, pioveva. Lei stenderebbe il catrame sul cemento bagnato? Per farli bene, i lavori, bisognava aspettare che il tetto si asciugasse. Così, alla prima pioggia forte, verrà di nuovo tutto giù". E non è il solo a pensarla in questo modo.


Molti banconisti non sembrano soddisfatti dell'intervento, hanno tutti paura che durerà poco. Altri invece sembrano più ottimisti. "Dopo i lavori, noi non abbiamo più avuto problemi. E' piovuto, ma niente infiltrazioni. Speriamo solo che duri" commenta uno dei commercianti che durante le piogge dello scorso novembre era stato costretto a rivestire le prese della corrente con una busta di plastica per non farle bagnare.
 

Insomma, al mercato di via Orazio dello Sbirro si sentono voci discordanti in merito agli interventi di riqualificazione. La speranza è che questa volta le riparazioni temporanee durino, almeno il tempo necessario ad avviare i lavori definitivi. In caso contrario, il danno per il commercio, ma anche per i consumatori, che in tempi di crisi affollano numerosi il mercato per i suoi prezzi competitivi, sarebbe incalcolabile.