Fregene - Full immersion nella natura sabato 19 e domenica 20 maggio grazie alle escursioni proposte dall’assessorato all’ambiente del comune di Roma. Il primo itinerario proposta è fissato per sabato 19 alla nuova Oasi Wwf alla Foce dell'Arrone. La Torre è a vista con quella di Palidoro e con il Castello di Maccarese, antico presidio militare a difesa dalle incursioni dei saraceni. Il fiume Arrone, emissario del lago di Bracciano, dopo un percorso di 37 km sfocia in mare facendo da confine tra le località di Fregene e Maccarese, nel comune di Fiumicino.

La foce dell’Arrone conserva ancora un certo grado di naturalità. Per questo cambia aspetto a seconda delle mareggiate e delle piene, presentando una morfologia costiera sempre nuova. generalmente il corso del fiume tende a creare un ansa di foce rivolta verso nord, più o meno estesa. Le acque sono assai pescose proprio perché arricchite dalle sostanze “nutrienti” che porta il fiume. Permangono alcune dune, caratterizzate dalla loro tipica vegetazione. Procedendo dal mare verso l’interno si sviluppa la macchia mediterranea bassa, a ridosso delle dune sabbiose, e macchia alta, all’interno. Un tipo particolare di foresta, sopravvissuta in quest’area, sono i boschi igrofili, che un tempo dominavano questi territori coperti di paludi.

Sono aree depresse che si inondano durante i periodi di massima piovosità, primavera ed autunno. Formano le cosiddette “piscine”, caratterizzate da frassino meridionale, ontano, pioppi e farnia. Le bonifiche di questo secolo hanno purtroppo decretato la quasi scomparsa di questo tipo di boschi.  La visita è gratuita grazie al contributo del Comune di Roma:  si paga solo il biglietto di ingresso all'Oasi (3 euro  per coloro che non sono soci Wwf, oppure non residenti del Comune di Fiumicino. Appuntamento: ore 17.00 Via Sestri Levante Nord - Torre di Maccarese, Fregene.

Domenica 20 maggio, invece, visita alle dune di Castelporziano e Capocotta.  Le dune sono rilievi sabbiosi accumulati dal vento che si sviluppano parallelamente alla linea di costa e vengono stabilizzate dalla vegetazione. I sedimenti che le costituiscono sono stati portati in mare dal fiume Tevere e distribuiti dalle correnti marine in forma di cordoni I sedimenti che le costituiscono sono stati portati in mare dal fiume Tevere e distribuiti dalle correnti marine in forma di cordoni litoranei, dapprima sommersi, poi emersi. Quando la duna costiera viene stabilizzata dalla vegetazione, costituisce una formidabile difesa contro l'erosione del litorale.

La vegetazione è disposta in “cinture” parallele alla linea di costa. Sulla battigia si trovano il Cachileto, formato da specie annuali che germinano solo quando nel suolo è presente sostanza organica in decomposizione. Più all’interno l’Agropireto e quindi l’Ammofileto, caratterizzato da piante perenni dal fitto ed esteso apparato radicale grazie al quale la sabbia viene trattenuta creando i cordoni. Segue poi una fascia umida retrodunale e poi la duna fissa con arbusti sempre verdi della macchia mediterranea. Oggi gran parte delle dune è stata spianata per far posto a stabilimenti, strade, case che spesso si trovano di conseguenza minacciati dall’erosione. Per salvaguardare Capocotta nel piano di gestione della Riserva sono previste delle particolari norme a tutela di questo delicato ed importantissimo ecosistema. 
La visita è gratuita. Appuntamento: ore 17.00 Parcheggio Terzo Cancello, Via Litoranea Km 6,2, Ostia.