Roma, 13 dicembre - Dalle provette della biotecnologia a grandi livelli alle pagine di un libro che parla di economia. Il professor Diego Balducci con “ L’Italia positiva”, in realtà torna ad una vecchia passione che è proprio quella letteraria e, al contempo, pone le basi per una vera e propria iniezione di fiducia con la quale indica alcuni esempi del Bel Paese che funziona, del Bel Paese che, nonostante tutto, va avanti e va avanti bene. Nel presentare Balducci e il volume, il presidente del Municipio XIII, Giacomo Vizzani, ha parlato di “un giovane autore di 85 anni che con il suo testo invita innanzitutto ad interessarsi e ad appassionarsi, senza sosta anche in campi che non sono i nostri usuali. Il professor Balducci - afferma Vizzani - ha suddiviso il suo libro in cinque parti-emblema. La prima, per dirla in termini medici, guarda a 360 gradi alla situazione per formulare una diagnosi sulla situazione italiana. Il secondo è quello che invece individua la cura; il terzo focalizza in 52 casi le aziende italiane, eccellenza del nostro Paese, emerse per le loro capacità individuali, per organizzazione e per lo sviluppo futuro. Il quarto capitolo, mette a punto le strategie,
gli aggiustamenti per far sì che la positività duri nel tempo e infine, l’ultimo capitolo è dedicato alle conclusioni e le considerazioni che devono raggiungere tutti: dagli amministratori ai semplici cittadini. Ad ogni tessera del mosaico che si va a formare per lavorare in sintonia e insieme. Tutto per raggiungere un unico obiettivo comune da tramandare alle generazioni future. E in proposito - ha concluso il presidente Vizzani - intendiamo diffondere questo libro, che non ha casa editrice, negli istituti superiori del nostro territorio. “Ho dedicato la mia vita - ha esordito il professor Balducci - a combattere le malattie da virus; ho coltivato in laboratorio, fin dagli anni ’50, primo in Italia, cogniti po di cellule umane e animali per realizzare prodotti industriali di fascia alta. Ed ecco la mia partecipazione al primo vaccino contro l’influenza, al primo per l’Interferon e al primo contro la poliomielite. Da quando sono in pensione ho dedicato il mio tempo alla scrittura e ad alcune considerazioni fondamentali. Fino a pochi decenni fa eravamo un Paese povero; con il tempo abbiamo fatto progressi e devo dire che il Paese è meglio della politica e la famiglia è ancora una valida istituzione. Ho avuto modo di individuare alcune imprese in positivo che danno lustro al nostro Paese e che non sono certamente le sole. Ecco il significato di questo libro per guardare al futuro e cercare di farsi coraggio in un momento particolarmente significativo per l’Italia”. Nel portare il suo personale saluto, il delegato alla cultura del Municipio XIII, Salvatore Colloca ha voluto ribadire “l’importanza di presentare a livello istituzionale iniziative editoriali come questa che contribuiscono a fare cultura. Per questo motivo - ha affermato Colloca - proseguiremo su questa strada all’insegna della qualità”.