Ostia - Matteo Marconcini ha acceso il cuore dei tifosi nel PalaPellicone per l’European Open maschile a Ostia. Si è battuto come un leone e, proprio come a Rio, questo non è stato abbastanza per salire sul podio: quinto posto negli 81 kg. In una gara di alto livello, qual è stata l’Open romana, il quinto posto rimane un riscontro positivo, a maggior ragione se giunge al primo appuntamento dopo Rio. Un velo di delusione però, traspare dalle parole di Matteo Marconcini: “Ho sentito tanta, troppa tensione. La gara in casa dovrebbe essere un valore aggiunto, ma questa volta è diventata un boomerang. Comunque va bene così, la condizione c'è e continuo a lavorare per gli obiettivi che, quest’anno, sono gli europei ed il mondiale”.

Tre le vittorie di Marconcini, con Bloechl (Ger), Djalo (Fra) e, nei recuperi, con Antonio Esposito (Ita), che si è classificato settimo, ma la seconda giornata dell’European Open ha portato anche i quinti posti di Vincenzo D’Arco e Giuliano Loporchio, entrambi con tre vittorie nei 100 kg, D’Arco su Ahmadov (Aze), Krueger (Pol) e Catharina (Ned), Loporchio su Radu (Rou), Mania (Ksa) e Galandi (Ger). Positiva è stata anche l’analisi tecnica fatta sulla squadra azzurra dal DTN Kyoshi Murakami: “Tutti i ragazzi che hanno gareggiato in questi due giorni – ha detto – hanno espresso un judo d’attacco e di questo sono molto contento, perché è un aspetto sul quale ci siamo impegnati da due anni a questa parte.

Sabato hanno fatto molto bene Medves e Casaglia, oggi Marconcini ed Esposito e sono molto contento per questi risultati, ma intendo rinforzare ancora questa prospettiva e sostenere tutti i giovani che sapranno valorizzare questa visione di judo d’attacco”. La soddisfazione per un’organizzazione all’altezza della situazione l’ha espressa il presidente della FIJLKAM Domenico Falcone: “Senza presunzione ritengo che quest’Open sia uno dei migliori tornei del circuito europeo e, forse, anche di qualche torneo della fascia superiore. La preziosa collaborazione ed i suggerimenti dell’EJU ci hanno fatto crescere ed arrivare a questo livello che, lo voglio sottolineare, è tutto ‘in house’ e per questo ringrazio la segreteria generale ed il comitato regionale, che ben rappresentano tutti i dipendenti ed i volontari che hanno contribuito alla realizzazione di un successo. Se l’EJU è soddisfatta, noi siamo soddisfatti”.

Tre quinti posti sono stati ottenuti anche nell’European Open femminile a Oberwart, con Alice Bellandi ad un passo dal podio nei 70 kg, Valeria Ferrari e Linda Politi quinte pari merito nei 78 kg, categoria che ha registrato anche il settimo posto di Lucia Tangorre.

Roma. 81: 1. Santos (Bra), 2. Macedo (Bra), 3. Briand (Can) e Fujiwara (Jpn); 90: 1. Kuczera (Pol), 2. Safguliyev (Aze), 3. Burt (Can) e Gwak (Can); 100: 1. Fara (Aut), 2. Frey (Ger), 3. Fletcher (Gbr) e Paltchik (Isr); +100: 1. Ota (Jpn), 2. Kim (Kor), 3. Bashaev (Rus) e Hegyi (Aut) Oberwart. 70: 1. Ono (Jpn), 2. Zupancic (Can), 3. Howell (Gbr) e Maeda (Jpn); 78: 1. Hamada (Jpn), 2. Park (Kor), 3. Joo (Hun) e Ogata (Jpn); +78: 1. Kim (Kor), 2. Inamori (Jpn), 3. Lee (Kor) e Maranic (Cro)