Ostia - Un rogo spaventoso che ha ricalcato e ampliato la zona e i danni già subiti dalla pineta di Castelfusano nel 2000, quando furono distrutti oltre 100 ettari del polmone verde di Ostia.

Un incubo che i cittadini del X municipio si auguravano di non vivere più e che invece come nei peggiori film horror è tornato.
Incuria, abbandono, piani di sicurezza non attivati nel giusto modo. Le responsabilità saranno chiarite da chi di dovere ma intanto il rogo della scorsa settimana ha fatto emergere gravi problematiche legate al degrado della pineta, non certo sconosciute ma ora evidenziate, situazioni che mettono a rischio il verde ancora più dei piromani.
Non è una novità la presenza di insediamenti abitativi abusivi, tante volte sgomberati ma poi tornati, nel folto del bosco di pini, ma l'incendio ha portato alla luce del sole la gravità della situazione.

Ostiatv che ha presidiato la zona del rogo per giorni per riportare al pubblico cosa stava accadendo, ha rinvenuto i resti carbonizzati di quella che forse era una baracca abitata, con tanto di forno, barbecue, bombole del gas e addirittura una padella con ancora dentro dei fagioli, segno di un pasto che presumibilmente è stato interrotto dalle fiamme, che hanno costretto chi 'abitava' lì a scappare. E intorno tappeti di bottiglie di birra e tantissimi altri rifiuti.
La zona in cui abbiamo rinvenuto le discariche e la baracca è vicina al casotto della protezione civile, vicino a via del Lido di Castelporziano, lato Colombo limitrofa all'Infernetto.
La presenza di tanti rifiuti pericolosi mette a repentaglio la vita stessa della pineta e la sicurezza dei cittadini che vogliono viverla.
La presenza dei resti dell'insediamento intanto è stata comunicata dai nostri collaboratori alle forze dell'ordine che sono ancora presenti in pineta per controllare l'area e impedire la ripresa delle fiamme. Ci si augura che venga tutto rimosso al più presto per evitare altri danni alla pineta e alle persone che la frequentano.