Roma - Pier Paolo Zaccai: “Si all’abolizione del Tribunale dei minori così come proposto da molti esperti del settore – associazioni, penalisti, avvocati e politici – per porre un termine allo scempio nazionale dei “sequestri di stato”. 

Il presidente del Movimento Italia Garantista Pierpaolo Zaccai  si recherà, domani mattina, in piazza Cavour a Roma, sotto la sede della Corte di Cassazione, per portare la sua solidarietà  e sostenere nella protesta Nicola Fanello e sua moglie Maria Cristina Conti, genitori del piccolo Cristian, che sono accampati dinanzi alla Suprema Corte che oggi,  25 gennaio dovrà decidere sulla sorte del piccolo, sottratto all’affetto della sua mamma da oltre quattro anni e dato in affidamento dal Tribunale dei minori di Lecce.

Una storia che rasenta l’incredibile, come tante, una farsa che rischia di dividere per sempre la madre naturale dal suo bambino. Il Movimento Italia Garantista  si schiera dalla parte della famiglia, rivendicando per il piccolo il diritto irrinunciabile a vivere con i suoi genitori naturali. “Da una parte ci sono le famiglie e i bambini che la giustizia minorile dovrebbe tutelare – afferma Pierpaolo Zaccai, presidente del Movimento nazionale Italia Garantista. - Dall’altra troviamo il Tribunale dei minori e i servizi sociali.

Il risultato? Molti, troppi casi di “sottrazioni dei minori” proprio da parte di chi sarebbe preposto a garantirne la sicurezza ed il benessere. In Italia si contano ormai 33 mila casi di “sottrazione dei minori” con conseguenze devastanti per i genitori, privati dei propri figli, e per i bambini, sottoposti a shock permanenti. La nostra battaglia è rivolta a difesa dei diritti dei cittadini più deboli ed indifesi contro i cosidetti “poteri forti”. In qualità di presidente del Movimento nazionale Italia Garantista, - continua Zaccai - sono d’accordo con l’abolizione del Tribunale dei minori sezione civile così come proposto da molti esperti del settore – associazioni, penalisti, avvocati e politici – per porre un termine allo scempio nazionale dei “sequestri di stato”.

La battaglia di Nicola e Maria Cristina continua. L’anno scorso decine di persone avevano manifestato per le strade di Lecce chiedendo la restituzione di Cristian a sua madre…. ed alla sua nuova famiglia. Il bambino invece è attualmente ancora in affidamento ad una famiglia ed è anche iniziato l’iter per  l’adozione.

Cristian è nato a Berna ed è cittadino italiano. Viveva con la madre Maria Cristina Conte, che non vede il suo piccolo dal febbraio del 2007. Il Tribunale per i minorenni di Lecce ha dichiarato il suo bambino adottabile, ma la donna, che oggi vive con un nuovo compagno, Nicola Fanello che ha sposato nel 2009, rivendica la restituzione del bimbo:“Io sono ancora viva e rivoglio mio figlio….” urla la donna che chiede giustizia e con lei, suo marito, Nicola che afferma: “La nostra vita non sarà mai vita senza Cristian. Non saremo mai una coppia felice se il bambino non tornerà con la madre”. “Sono una mamma di 34 anni a cui oltre quattro anni fa il Tribunale per i Minorenni di Lecce ha tolto il suo unico figlio che oggi ha nove anni. Sono quattro anni che combatto per riaverlo con me.

Tutto ebbe inizio nell’agosto del 2006 quando incontrai un uomo, che si era presentato come una brava persona. Aveva accettato il bambino ed il rapporto andava bene. Nel gennaio del 2007 venne fuori la sua vera indole, ci segregò in casa per circa 15 giorni, sottoponendomi a violenze e vessazioni di ogni tipo e a maltrattamenti nei confronti del bambino.

Venivo continuamente minacciata di morte insieme al mio bambino con un coltello ed una pistola. Ero sorvegliata costantemente affinché non potessi fuggire ed andare a denunciare quanto stava accadendo. Solo il 31 gennaio approfittando di un momento di disattenzione di questo individuo sono riuscita a scappare e a dare l’allarme. Successivamente fummo liberati dai carabinieri. Da quel momento non ho più avuto nessuna notizia di mio figlio. All’inizio i servizi sociali si presero cura di lui, come sempre accade in questi casi…poi, incredibilmente, nonostante l’interessamento dei diversi avvocati che si sono succeduti e le numerose istanze fin qui presentate, ivi compresa la richiesta di affidamento presentata da mia mamma fin dal mese di aprile 2007 il Tribunale per i minorenni non ha ancora deliberato una decisione definitiva, procedendo però a dichiarare il bambino in stato di adottabilità.

Oggi mi sono ricostruita una famiglia e mi sono risposata, con un uomo meraviglioso che mi sta sostenendo, insieme a mia mamma, con ogni mezzo nel mio disperato tentativo di riportare a casa sua il bambino. Devono permettermi di avvicinarmi a lui, anche dinanzi a  tutte le persone a sostegno che riterranno opportune e soltanto dopo qualche colloquio vedremo se veramente il bimbo ha dimenticato la sua mamma... diversamente andrò da lui a farmi rivedere, deve sapere che non lo ho mai abbandonato”.