Riceviamo e pubblichiamo: "Roma, 24 maggio 2011 - Caro presidente, Le scrivo in maniera piuttosto inusuale, perché inusuale è anche la mia veste in questa circostanza: non già quella di parlamentare della Repubblica, per giunta eletto in un altro collegio, ma quella di cittadino romano, nato ad Ostia e cresciuto a Casal Palocco. Non mi ha mai convinto, glielo dico per onestà, la retorica del “qui una volta era tutta campagna”: nessun uomo sano di mente rimpiangerebbe, oggi, il pascolo delle caprette a Borgo Pio o – per restare al XIII municipio – l'acqua putrida delle paludi bonificate dai romagnoli. Ma non occorre essere nostalgici della via Gluck per rendersi conto che il XIII municipio è una zona ormai al collasso, da dove è un’impresa partire al mattino e dove è un’impresa tornare nel tardo pomeriggio: gli studenti universitari palocchini, e io sono stato fra questi, impiegano più tempo ad arrivare in facoltà di quanto ce ne voglia con l’Alta velocità per arrivare a Napoli. Da 25 anni, ormai, è un continuo spuntare di case, senza adeguate opere di urbanizzazione: non c’è una complanare alla Colombo – come quella, ad esempio, costruita accanto alla Roma-Fiumicino – e la via del Mare è quella che tutti conosciamo. Anche a causa di una complicata situazione dei conti del Comune, le uniche infrastrutture viarie e del trasporto pubblico in programma nel XIII municipio (e peraltro finanziate già dalle passate amministrazioni) restano al momento sulla carta: penso agli investimenti sulla Roma-Lido, ai sottopassi della Colombo, allo svincolo di Ostia Antica, e con un atto di fede provo a sperare che prima o poi si facciano davvero. Nel frattempo, però, è indispensabile almeno non peggiorare le cose, perché Palocco ha già pagato abbastanza in termini di qualità della vita e si sta pericolosamente avvicinando alla caricatura che ne faceva Nanni Moretti nel suo film "Caro diario": il quartiere delle pantofole, delle videocassette e delle pizze a casa. Tra un po’, se continua così, sarà pure il quartiere del telelavoro, perché la sfida mattutina alla Colombo è una chiamata al martirio.

Signor presidente, giovedì il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi sull’edificazione di circa 150 mila metri cubi di nuove case private su uno dei pochi terreni rimasti ancora verdi, nel fazzoletto di terra tra via di Macchia Saponara e via dei Pescatori. La delibera in questione è la numero 31/2011, protocollo 17529/2011, e il programma di trasformazione urbana è denominato “Piccola Palocco”: se ho capito bene, si tratta di case che dovevano essere costruite altrove – alcune a Ponte Fusano, altre addirittura nel IV municipio, trenta chilometri più a nord! – e che invece sono finite tra Casal Palocco e l’Axa attraverso il meccanismo delle compensazioni. Altri 1500 abitanti significano – mi tengo basso – 700 automobili in più su via di Macchia Saponara, sulla via dei Pescatori, sulla via del Mare e sulla Colombo; nuove abitazioni (per giunta palazzine a cinque piani, non villini a schiera!) significano ancora meno verde per le famiglie della zona, che – quando hanno comprato casa da quelle parti – pensavano di trasferirsi in un quartiere a misura di bambino. Scrivo a Lei, signor presidente, confidando nella Sua capacità di andare oltre le logiche di schieramento. Gli esempi positivi non mancano: penso al 2008, quando il XIII Municipio era governato dal Centrosinistra, e di fronte ad una proposta analoga, nell’area di via dei Pescatori, la maggioranza di allora seppe opporsi in maniera chiara, provocando il ritiro del progetto. Sono fiducioso che, anche stavolta, la passione per il bene comune saprà essere più forte delle appartenenze politiche: i cittadini di Casal Palocco, dell’Axa e del XIII municipio ve ne saranno grati.

RinnovandoLe la mia stima, La saluto cordialmente ed auguro buon lavoro a tutti i Consiglieri.

Viva il XIII Municipio!"

Andrea Sarubbi - deputato