Fiumicino - ''Abbiamo svuotato i nostri armadietti e da oggi siamo in mezzo ad una strada: che cosa daro' d'ora in poi da mangiare ai miei quattro figli, due dei quali disabili?''. Lo ha detto all'aeroporto di Fiumicino Alessandro, di Roma, uno dei 76 lavoratori Argol da domani licenziati. ''La nostra vicenda e' l'apripista della macelleria sociale a Fiumicino - ha aggiunto - dopo la nostra verranno altre situazioni analoghe che coinvolgeranno, con il mancato rispetto della clausola sociale, altre aziende e quindi altri lavoratori saranno mandati a casa''. ''E' assurdo -  ha sostenuto a sua volta un collega, Luca - nel nostro settore il lavoro in aeroporto c'e' ma non per noi: lo faranno ora i precari, sottopagati e non certificati a svolgere determinate mansioni; non hanno fatto corsi specifici sui motori che noi dal 1994 abbiamo sempre fatto''. (ANSA)