Roma, 27 gennaio - “L’iniziativa di oggi è piena di scelte e di contenuti. Una iniziativa fortemente voluta da questa amministrazione per ricordare e per non dimenticare quella che possiamo considerare come una grande macchia per l’intera cultura europea. E tutto per l’improvvisa scelta di qualcuno che ha provocato il più grande disastro e non è stato l’unico”. Lo ha dichiarato il presidente del municipio XIII, Giacomo Vizzani, nella sua introduzione alla Giornata della memoria che per la prima volta è stata celebrata, a livello istituzionale, nel municipio XIII. “Bisogna sempre tenere a mente quando accaduto - ha detto Vizzani - perché non debba più accadere a nessuno. Voi siete giovani - ha detto rivolgendosi agli studenti - siete la futura classe dirigenziale ed è a voi che lanciamo questo messaggio da tenere a mente non soltanto ogni 27 gennaio ma sempre”. L’intervento del presidente, nell’ambito dell’iniziativa approntata per ricordare la scoperta dei campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, avvenuta il 27 gennaio del 1945. l’amministrazione lidense ha aperto le porte della sala consiliare Massimo Di Somma, nella quale sono stati ospitati gli studenti della scuola ebraica Angelo Sacertodi, la Sangallo e la Vivaldi di Ostia, la Alessandro Magno di Casalpalocco e la Mozart della zona Infernetto. Con il presidente Vizzani, in Aula, anche molti rappresentanti delle istituzioni e, in rappresentanza della comunità ebraica di Ostia, l’intervento di Giorgio Foà e quello di Fabrizio Roccas che ha raccontato la sua esperienza dell’Olocausto che ha coinvolto la sua famiglia. Nel prendere la parola, Giorgio Foà ha ringraziato il municipio per questa occasione e ha ricordato come con l’amministrazione lidense condivida con la comunità ebraica molte volontà, compresa quella di portare nelle scuole dl territorio argomenti come quello dell’Olocausto. “Tutto - afferma Foà - per crescere con la cultura del rispetto degli altri con l’augurio di non vivere la costrizione all’omologazione totale. Noi ha detto ancora Foà - siamo l’ultima generazione che ha l’occasione di ascoltare le testimonianze dal vivo, con il contatto diretto con chi ha vissuto direttamente questa tragedia”.  Per il delegato alla cultura, Salvatore Colloca “l’occasione di oggi è per una crescita culturale del territorio, una crescita anche per noi più adulti di voi - ha detto agli studenti - per costruire insieme un mondo migliore. Quanto si ascolterà oggi in questa aula, nessun libro lo può raccontare e quindi vi dico di approfittare di questi momenti”. Il consigliere Antonio Caliendo: “Quella di oggi è una giornata particolare, di ricordi ed emozioni che danno un senso alla grande responsabilità di eredità profonda ed è per questo che bisogna essere sempre vigili per non correre il rischio di un ritorno. Informatevi, studiate - ha affermato Caliendo peraltro il più giovane consigliere del parlamentino lidense  - conoscete e approfondite per questa eredità e per l’inizio di un cammino comune”. Il vice presidente vicario Stefano Salvemme ha voluto ricordare come “la nostra crescita venga dall’esperienza, in questo caso negativa. Voi siete la speranza ma ci tengo a dirvi una cosa: non restate ancorati alla memoria intesa come vendetta ma per la vostra crescita”. Il vice presidente Vicario, Ornella Bergamini si è soffermata sull’importanza del luogo in cui gli studenti sono stati ricevuti che rappresenta l’impegno politico e quindi l’interesse del territorio che rappresenta”. La Bergamini ha poi invitati i ragazzi ad “impegnarsi per il futuro ricordando il passato”. Anche il direttore amministrativo ha portato il suo personale saluto all’iniziativa parlando di eventi “come quello ricordato oggi che servono a proiettarci in maniera migliore nel quotidiano e ognuno nel proprio ruolo”.  A conclusione dell’incontro la testimonianza di Fabrizio Roccas, classe ’35 che ha ripercorso le fasi del rastrellamento di Roma e di come la sua famiglia sia stata divisa in due e, per fortuna salvata da due famiglie non ebree che nascondendoli hanno consentito loro di non essere deportati nei campi di concentramento. Ha raccontato dei suoi ricordi di bambino a scuola e delle discriminazioni e i ragazzi ascoltavano in silenzio e con interesse facendo domande poi, gli stessi studenti attraverso alcune letture di componimenti anche a carattere poetico, hanno concluso la Giornata della Memoria del municipio XIII.