Fiumicino – Maxi sequestro di oltre 400 chili di merluzzi, orate ed altri pesci avariati che erano stati messi in vendita illegalmente, con grave rischio per la salute dei consumatori che spesso raggiungono il comune costiero per acquistare prodotti freschi locali, sulla banchina del porto canale di Fiumicino.

OPERAZIONE CONGIUNTA – Nel corso di un’operazione congiunta, condotta nel pomeriggio di oggi, giovedì 12 maggio, dai militari della Capitaneria di porto di Roma, dagli agenti della polizia locale di Fiumicino, dai carabinieri della locale stazione e del servizio navale di Ostia, e della Asl Rm3, sul molo del porto canale di Fiumicino, è stato sequestrato un ingente quantitativo di pesce nell’ambito di un’attività di polizia mirata alla repressione della vendita illegale di prodotti ittici.

I CONTROLLI - I controlli congiunti hanno permesso di accertare la presenza di persone, risultate essere di nazionalità italiana, intente a vendere pesci in pessimo stato di conservazione, fonte di pericolo per la salute degli ignari consumatori, senza inoltre essere in possesso di alcuna autorizzazione per la vendita su un’area pubblica.

LE 6 DENUNCE - L’attività della Capitaneria di porto, della Polizia locale, dei carabinieri di Fiumicino e del servizio navale di Ostia ha portato al sequestro questi 400 chili di pesce dichiarato non edibile dai veterinari della Asl Rm3. Sono state identificate 6 persone per la successiva denuncia all’autorità giudiziaria ed elevate 3 denunce a carico di ignoti per la mancata tracciabilità del prodotto ittico.

L’OBIETTIVO – La frode rilevata e sanzionata dalle forze dell’ordine è volta non solo ad evitare la commercializzazione non autorizzata di prodotti ittici pericolosi per la salute pubblica, ma anche per impedire che questi reati siano commessi vicino ai punti di sbarco dei pescherecci, inducendo gli ignari compratori, anche stranieri, a ritenere che il pesce venduto sia stato pescato dai pescatori di Fiumicino. I controlli delle forze dell’ordine nel porto canale di Fiumicino a salvaguardia della pubblica salute alimentare proseguiranno.