Fiumicino – “Bisogna arrestare l'avanzata della grande distribuzione e scongiurare l'ennesimo duro colpo ai danni del commercio locale”. La società “La Vignolina” ha infatti presentato una richiesta di autorizzazione amministrativa per l'apertura di un centro commerciale di quasi 17mila quadri nel comune di Fiumicino, in zona “Le Vignole”.


Il complesso, denominato “Mid Outlet Village Fiumicino”, è interamente dedicato al settore non alimentare e dovrebbe essere composto da 124 esercizi 'di vicinato' e 10 medie strutture di vendita.


L'area interessata dal progetto è sottoposta a vincoli di natura paesaggistico-ambientale, nonché a vincoli di interesse archeologico. La Soprintendenza di Ostia ha comunque espresso parere favorevole, richiedendo la creazione di un'area da lasciare libera da edificazioni e da destinare a verde. Gli assessori alle attività produttive di regione, provincia e comune hanno a loro tempo sottoscritto l'atto di Preventiva intesa e la conferenza dei servizi che si è tenuta in Regione ha dato parere positivo.

 
“Oltre all'aspetto che attiene alla tutela ambientale, si possono fare alcune considerazioni di diverso carattere”, dichiarano Luca Capobianco, presidente Ascom Roma-Litorale, e Franco Del Monaco, presidente Confcommercio Fiumicino.


“Intanto, nel tempo si avrà inevitabilmente un significativo incremento di traffico gravante sulla viabilità della zona: nella stessa area, infatti, è stato recentemente realizzato il “Market Central Da Vinci”. Questa constatazione induce ad una riflessione più ampia: a chi serve un altro centro commerciale? I residenti della zona sono stati interpellati? Cosa ne pensano? Le amministrazioni locali ancora una volta vengono meno al loro mandato principale, che è l'interesse per il bene comune”, affermano.


“Le ripercussioni sulla qualità della vita dei cittadini e sul tessuto commerciale della zona sono facilmente prevedibili. Il 'bene comune' viene sacrificato per rispondere agli appetiti dei soliti noti. Ci ricorderemo di queste persone quando verremo chiamati nuovamente alle urne, tra pochi mesi”, concludono i presidenti delle associazioni.