Ostia - Un incontro ricco di riflessioni e di testimonianze dedicato all’eredità morale e spirituale di Mons. Clemente Riva, vescovo ausiliare di Roma per il settore Sud dal 1975 al 1998, si è svolto nell’ambio dell’ultima Festa del libro e della lettura di Ostia, presso il Salone multimediale di S. Monica, a vent’anni dalla morte del presule rosminiano.

Tema: “Al centro della città metterei l’uomo”, dal titolo di un bel libro dello stesso Mons. Riva, che ora viene riproposto in una nuova edizione dall’Associazione culturale che porta il suo nome e che organizza la Festa tre volte all’anno. Un vescovo molto amato da tutti, anche dai non credenti, che ha lasciato una traccia profonda nella vita pastorale e culturale di Ostia e di tutto il Litorale romano, dove spesso si recava con i mezzi pubblici o accompagnato in macchina.

Mons. Giovanni Falbo, parroco di S. Monica e grande amico di Mons. Riva, lo descrive come un “uomo umile, coltissimo, di grande cuore: per i giovani e per i poveri era un punto di riferimento sicuro e autorevole”. “Ci dava sempre coraggio e non ci abbandonava mai nei momenti più difficili”, ricorda Franco De Donno, già viceparroco di S. Monica e ora consigliere del X Municipio di Roma: “Mons. Riva era il Vangelo fatto persona, per lui il Cristianesimo deve incarnarsi nei problemi e nelle attese delle persone del nostro tempo”.

Affettuosi e illuminanti ricordi sono stati proposti anche dal prof. Vincenzo Ceci (“un animo buono e semplice”) e da don Salvatore Tanzillo, parroco-prefetto di S. Agostino Vescovo a Stagni di Ostia Antica (“aveva con tutti una grande capacità di ascolto”).

“Non ho avuto l’onore di conoscerlo ma sono felice di ricordarlo”, aggiunge Sami Modiano, sopravvissuto e testimone della Shoà. Come ha sottolineato il prof. Ceci, per Mons. Riva il dialogo con gli ebrei era prioritario: fu lui, insieme all’allora Rabbino Capo Elio Toaff, il “regista” della storica visita di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma nel 1986.

“Come per la Shoah – ha detto Modiano - bisogna trasmettere, ricordare, per capire e fare tesoro. La mia missione è ricordare ai giovani che la Shoà non deve mai più ripetersi e che la Chiesa Cattolica, sotto la guida di Papa Pio XII, ha salvato dallo sterminio migliaia di ebrei”.

Il prossimo 30 marzo, a 20 anni esatti dalla scomparsa, è prevista nella Basilica di San Carlo al Corso una Messa in suffragio di Mons. Clemente Riva.