Turismo- La  Sicilia è preoccupata per l’annunciato aumento dei canoni demaniali fino al 1000 per cento e per i fantasmi della direttiva Bolkestein che prevedeva la liberalizzazione automatica delle concessioni demaniali.

Interviene sulla questione  Renato Papagni, Presidente di FederBalneari Italia: " I concessionari siciliani non devono allarmarsi, stiamo lavorando con le Istituzioni per una liberalizzazione che mai porterà il settore turistico ricettivo al collasso."

"La procedura d’infrazione europea n° 2008/4908, conosciuta come Direttiva Bolkestein, è stata chiusa ed il Governo lo ha confermato ufficialmente. Secondo la nostra proposta anche i concessionari della Sicilia potranno rinnovare automaticamente le proprie concessioni, dai 6 ai 20 anni, come è sempre stato, ma dovranno dialogare con la Regione e rispettare dei parametri che abbiamo intenzione di stabilire con una Legge Quadro."

"In sintesi, gli operatori non dovranno preoccuparsi di perdere la concessione se contribuiranno anche loro allo sviluppo del turismo e delle economie della Regione - continua il presidente - seguendo una griglia che verrà stabilità su due concetti: investimenti e modernizzazione, e sostenibilità dell’offerta balneare. Apertura al mercato estero in termini di qualità ed uso delle spiagge per utilizzazione diversificate: intrattenimento, notte, attività sportive."

Il presidente di FederBalneari Italia fa un passaggio anche su un’altra questione ventilata in terra di Sicilia e che, negli ultimi giorni ,ha provocato ansie e malumori: l’interessamento alle strutture turistiche di catene multinazionali.

"Gli imprenditori italiani saranno così bravi da non permettere a cordate internazionali di impossessarsi delle spiagge italiane, o almeno, non di quelle già in concessione dai nostri operatori balneari. Abbiamo fissato un tavolo con  il Governatore della Regione Sicilia  Raffaele Lombardo per parlare di una  proposta che il Governo sta esaminando: mettere all’evidenza pubblica il 40% delle coste balneari non soggette a concessione. Ciò andrà fatto seguendo - conclude Papagni -  le direttive di un Piano Urbanistico della Costa che dovrà essere progettato seguendo le caratteristiche e le esigenze del territorio.