Ostia - “La sanità pubblica deve mantenere un ruolo di primo piano nella prevenzione e nella lotta contro i tumori, contando sul grande bagaglio di esperienze e professionalità che la contraddistinguono. Per questo sostengo la mobilitazione del circolo sanità della Asl RmD e del Forum delle donne democratiche del XIII Municipio: denunciano gli effetti dell’accordo siglato a dicembre tra la Asl e il Gruppo Garofalo, che si vede affidare l’intero pacchetto della prevenzione oncologica a scapito dell’ospedale Grassi di Ostia”. Lo afferma in un comunicato Emanuela Droghei, responsabile per le Politiche sociali e Salute del Pd Roma. “Il risultato di questa convenzione sarà che le donne positive agli screening per il tumore alla mammella non potranno più rivolgersi per l’intervento chirurgico all’ospedale Grassi, ma dovranno essere prese in cura da strutture private, nello specifico il Mary House e il Di Liegro, individuate come centri di riferimento per il terzo livello dello screening."


"Senza considerare - prosegue Droghei - che molte zone limitrofe sono destinate a rimanere fuori dal progetto, da Fiumicino ad Axa, da Casalpalocco all’Infernetto".  "Credo - conclude Droghei - che la sanità pubblica non possa permettersi di abdicare a un compito fondamentale come quello della prevenzione oncologica, e mi auguro che le voci della protesta contro questa decisione possano vedere al più presto riconosciute le proprie ragioni, a tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini dell’area”.