FIUMICINO - Ha creduto che il suo gesto fosse impossibile da individuare e che il “prelievo” del contenuto delle raccomandate potesse essere attribuito ad una mano non identificabile, visti gli innumerevoli passaggi che una missiva subisce prima di arrivare a destinazione. Invece l’arrivo di alcune lettere raccomandate aperte e prive del contenuto ha provocato la denuncia presso gli uffici di Polizia e le successive indagini. Sono iniziate così le verifiche necessarie alla ricostruzione del percorso postale delle buste, insieme al personale dell’Ente Poste. Ciascun plico però, identificato con un codice di tracciatura che ne individua il luogo e l’ora di lavorazione, consente anche di risalire  al dipendente che ha trattato la pratica. Nei giorni scorsi nel CMP di Fiumicino, luogo di provenienza dei plichi manomessi, insieme  al personale dell’Ufficio Ispettivo dell’Ente Poste, gli agenti del Commissariato Fiumicino, coordinati dal dottor. Giuseppe Moschitta, hanno riscontrato  numerosi plichi aperti e per nessuno di loro era stata attivata la procedura di segnalazione.

Tale circostanza si è rivelata evidente sintomo di una manomissione. E’ scattato allora l’intervento dei poliziotti, che, dopo una serie di accertamenti e riscontri, sono riusciti a risalire ad una dipendente del centro. Messa alle strette dall’evidenza dei fatti, la donna ha confermato agli agenti di aver aperto le buste per prelevare il loro contenuto e nasconderlo nella sua borsa, mostrandone poi il contenuto che ha confermato ogni sospetto. L’Ente Poste sta provvedendo alla consegna dei plichi. La dipendente invece è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per rispondere di sottrazione di corrispondenza.