AlConvegno '100 anni di scienze forensi' presso  l’aula magna dell’Università Sapienza di Roma si è discusso di “criminalità mediatica, affrontando il tema  dell'eccessiva esposizione del crimine nella società  contemporanea,  argomento sempre più spesso presente nell'agenda politica e dei principali media.Organizzato dal Master in Scienze Forensi, il cui coordinatore scientifico è il Prof. Francesco Bruno, quest'importante convegno si è posto l'obiettivo di affrontare il problema di come la criminologia, privata della dimensione scientifica delle Scienze Forensi, rischia di diventare uno strumento mediatico  in grado di generare errate percezioni nel vissuto comune.

Al seminario, che ha visto una stretta collaborazione tra scienziati e giuristi oltre che la partecipazione del mondo accademico ed istituzionale , ha partecipato l'on Piero Cucunato, Presidente della Commissione Riforme Istituzionali della Provincia di Roma, che ha sottolineato l'importanza della collaborazione attivata con la Sapienza di Roma sul tema riforma Roma Capitale e area metropolitana, sul quale la Commissione sta realizzando un'importante campagna d'ascolto suol territorio.

“Ringrazio il Prof. Francesco Bruno ed il crimilogo Natale Fusaro , con i quali ho collaborato attivamente a diversi progetti sulla legalità che hanno coinvolto Roma e Provincia per aver affrontato un tema che coinvolge su più fronti la collettività “- ha inoltre commentato l'On Cucunato in una nota. Tra i temi dibattuti quello dell’ innovazione scientifica nell'acquisizione della prova, quello del significato della pena , del connubio tra malattia mentale e crimine fino a quello del processo e della criminalità mediatica, con la partecipazione di importanti esperti e degli ordini professionali. La criminologia, come sottolineato dal Ministro Meloni in una nota – a pieno titolo dispciplina scientifica , favorisce una maggiore “confidenza del pubblico “ con l'importanza dei temi trattati. “E' fondamentale però che l'informazione venga gestita per non costituire allarme per il pubblico ma un segnale di tendenze pericolose da parte di soggetti adulti o giovani e che come tali possano essere oggetto di prevenzione, soprattutto nel mondo giovanile” - ha concluso l'On Cucunato.