"Una emergenza mondiale", come l’ha definita oggi il Presidente della Repubblica Napolitano. Una dichiarazione che non fa altro che confermare i dati relativi alle vittime di violenza sessuale. Un crimine che solo da pochi anni è stato identificato come un reato specifico, in quanto “tra le più vili e barbare violazioni dei Diritti umani che colpisce milioni di donne ogni anno”. Lo scorso anno Amnesty International ha promosso una campagna intitolata “Il terrore dentro casa”, perché è dimostrato, è proprio nell’ambito e nel silenzio familiare che questo crimine viene per lo più perpetrato. E ancora lo scorso anno, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità la risoluzione 1820, in cui lo stupro è condannato come “arma di guerra”. Partendo da questi ed altri presupposti, anche il municipio XIII ha celebrato la Giornata mondiale contro la violenza sessuale. E lo ha fatto con un incontro che si è tenuto questa mattina nell’Aula consiliare Massimo Di Somma. Un incontro promosso dalla Commissione delle elette che ha voluto in questo modo isolare uno spazio, nell’ambito di questa ricorrenza, istituita con una risoluzione del 1999 dalle Nazioni Unite. Il 25 novembre è stato scelto perché ricorda la data in cui vennero uccise le tre sorelle Mirabal assassinate nella Repubblica Dominicana, nel 1960, a causa del loro impegno politico contro l’allora dittatore politico Trujillo. La commissione delle elette del XIII municipio, composta dal presidente Monica Picca e dai consiglieri Ornella Bergamini e Adriana Vartolo, ha pensato che, al di là delle parole, è importante dare con l’emozione e con i dati, la giusta misura di questa “emergenza mondiale”. Ed allora, ecco che il collaborazione con l’associazione Differenza Donna, in Aula sono state lette due testimonianze, due situazioni vissute da due donne anzi, da due fanciulle. Un testo che peraltro è vincitore del premio “scrittura teatrale al femminile Roma 2009” e del quale sono autrici Maria Teresa Di Clemente, Cinzia Villari assieme a Serena Grandicelli, Katia Ippaso, Francesca Satta Flores, Laura De Marchi, Tiziana Bergamaschi e Sibilla Barbieri. Storie drammaticamente vere quelle di Maddalena M. e Shantal violate nel corpo e nell’anima da piccole. La prima ha trovato nel padre e a 11 anni, l’orco di turno e che ha continuato a soccombere nel matrimonio fingendo, recitando la parte di chi vive una quotidianità normale. La seconda, avviata alla prostituzione da bambina. Anche lei finge e attraverso il gioco, unico suo psicoterapeuta, vive la sua disperazione. L’Aula Di Somma ascolta in silenzio. Nell’introdurre l’iniziativa, il presidente della Commissione delle elette Picca ha sottolineato proprio come questo fosse l’intento, “l’approccio di questa giornata” e si è poi soffermato su un’altra recente iniziativa, quella dello Sportello antiviolenza “Raggio di luce”, recentemente inaugurato nel territorio e che vede tra i principali partner proprio l’Associazione Differenza donna. “Le Istituzioni - ha detto Picca - devono essere di sostegno in particolare in questi casi vissuti, per la maggior parte, in assoluta solitudine. È indispensabile andar incontro alle donne e dare loro fiducia affinché possano esternare il loro dramma, un dramma che vede vittime una donna su tre. Dobbiamo lavorare insieme - ha concluso Picca - anche con gli uomini ma mantenendo le caratteristiche al femminile”.

L’Associazione Differenza donna, come ha dichiarato Gabriella Paparazzo, responsabile dei corsi di formazione tenuti dalla stessa associazione, ha attivi in tutta Italia cinque centri e promuove iniziative teatrali e di collaborazione con le istituzioni e, in particolare con i servizi sociali delle amministrazioni locali. “È indispensabile contribuire al cambiamento culturale per quello che è un diritto è cioè l’inviolabilità del corpo femminile”. All’iniziativa era presente in proposito anche Anna Bovolini, assistente sociale del territorio che ha confermato come spesso, da un colloquio apparentemente banale, emergano improvvisamente situazioni estreme. Adriana Vartolo, componente della Commissione delle elette e presidente del consiglio municipale, ha improntato il suo intervento, come ha tenuto a sottolineare, “da cittadina” affermando che si rende necessaria “una inversione di cultura e la presenza dell’universo maschile per un percorso integrato che porta ai diritti umani, qualsiasi sia il loro sesso. Oggi invece - ha detto la Vartolo - si guarda troppo spesso alla donna come a una preda, a un elemento debole e invece si trascura la forza della donna che sa affrontare qualsiasi problema”. L’intervento di Ornella Bergamini è iniziato con la frase di una adolescente lidense “è tanto difficile essere donne che solo le donne ci riescono”. “La violenza non è solo quella fisica - ha detto Bergamini - ma anche quella psicologica. Condizioni che spesso sono riflesso di una mercificazione gratuita dell’immagine femminile e di falsi messaggi”.

Tra i presenti all’iniziativa anche alcuni esponenti maschili del consiglio municipale che hanno tenuto a sottolineare l’importanza di unire le singole sinergie, per arrivare ad un unico scopo: il rispetto reciproco.

A conclusione della manifestazione, sono stati letti alcuni dati Istat che risalgono al 2006 e sulle quali riflettere: l’ambito privilegiato per le violenze sessuali è quello familiare. Situazioni che, nei casi estremi, arrivano al dramma con 112 donne uccise dal partner. L’indagine Istat ha permesso di quantificare il cosiddetto sommerso in 91,6 per cento casi di stupro. Il 91,6 per cento degli stupri, il 93 delle violenze familiari e il 96 delle aggressioni non sono denunciati.