In attesa dell'incidente probatorio, che si svolgerà nei prossimi giorni, l'avvocato del consigliere provinciale del Pdl Pierpaolo Zaccai, si è nuovamente rivolto alla stampa per spiegare le basi su cui si muove la linea difensiva rispetto alle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per le quali Zaccai è stato indicato nel fascicolo dei Pm e riguardo le altre notizie apparse su alcuni media in queste settimane.

Secondo l'avvocato Stamato quindi “questo processo è basato su una accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio che, per usare un'espressione di Karl Popper, è come una 'palafitta le cui fondamenta si sostengono sulle sabbie mobili'. Quindi, allo stato, non è giuridicamente possibile ravvisare elementi di prova per sostenere l'accusa in un eventuale futuro giudizio". "Ed ancora – tiene a spiegare l'avvocato Stamato -, l´iscrizione del nominativo del mio assistito, nel registro delle notizie di reato (335 c.p.p.), è un atto dovuto della Procura della Repubblica di Roma e, al contempo, una garanzia nei confronti della persona a cui potrebbe essere attribuito il reato; dall'avvenuta iscrizione infatti decorrono i termini di durata massima delle indagini preliminari”. Domenico Stamato poi si sofferma sulla questione della presunta confessione di Zaccai rispetto all'uso di cocaina nella notte del 1° luglio, mentre era nell'appartamento a San Giovanni, secondo alcuni rilasciate dallo stesso Zaccai: “Mai sono state rese dichiarazioni confessorie dall'on. Zaccai, anche in merito al solo uso personale di sostanza stupefacente, che costituirebbe, comunque, soltanto un illecito amministrativo, con segnalazione al Prefetto di Roma (art. 75 del testo unico sugli stupefacenti)”, continua Stamato. “La stessa polizia giudiziaria non ha confermato, né divulgato la notizia circa la presenza di sostanze stupefacenti, sia pure di minime dosi, all'esito delle perquisizioni presso l´appartamento di Roma, in Via San Giovanni Appio, all'interno dell'automobile intestata a Zaccai e, tanto meno, nell'abitazione privata dell'Onorevole nella zona del XIII municipio, presso la quale, lo stesso giorno dell'aggressione, è stata effettuata una perquisizione ai sensi dell'art. 103 del testo unico sugli stupefacenti. Tali certezze – sottolinea l'avvocato di Zaccai - sono riferibili non per rivelazione di fatti di indagine, ma dalla mancanza di un arresto in flagranza di reato, che sarebbe scaturito automaticamente e senza indugio nel caso di rinvenimento di stupefacenti.

Inoltre – prosegue Stamato - dalla cartella clinica dell'Ospedale G.B. Grassi non è risultata la positività ad alcuna sostanza alcoolica e/o stupefacente, benché l'Onorevole si sia sottoposto anche all'analisi del sangue. Per quanto concerne il tasso alcolemico, dalla Cartella Clinica si evince che il valore dell'etanolo è inferiore a 10 mg/dl, ovvero negativo. Il quadro che emerge – afferma l'avvocato - descrive un soggetto a cui non sono ascrivibili condotte tossicomani ed alcolemiche. Zaccai, inoltre, ha ripetuto il drug test nella località protetta in cui si trova attualmente, in presenza di un operatore sanitario e con contestuale ripresa filmata, con esito, anche questa volta, negativo per cocaina, oppiacei, cannabinoidi ed anfetamine. L'Onorevole - rende noto Stamato - è disposto a pubblicare i relativi risultati sulla stampa, su YOU TUBE, su internet e qualsiasi mezzo di informazione. Anche per quanto riguarda le frequentazioni attribuitegli, sarà in grado di dimostrare la sua totale estraneità, fornendo elementi di prova concreti. Il mio assistito – conclude l'avvocato Stamato - in sede processuale, si avvarrà dell'assistenza di un pool di esperti nell'ambito professionale della medicina legale, composto dal dott. Carlo Maria Oddo, dal Prof. Prada Carella, specializzato in psichiatria forense e dal Dott. Dino Tancredi, tossicologo”, conclude Domenico Stamato.