Casalpalocco - E’ terminata con il suo arresto, portato a termine dagli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di Anzio-Nettuno, la latitanza di N.I., rumeno di 29 anni, ricercato da oltre due anni. L’uomo è stato fermato a Casal Palocco, dopo alcuni servizi di appostamento durati diversi giorni in varie zone, da Anzio a Nettuno, da Santa Palomba ad Ostia, sino a Roma. Il rumeno era già sfuggito una volta alla cattura.

Nei mesi scorsi, infatti, durante un controllo ad Anzio, era riuscito a darsi alla fuga; nell’occasione, era stata bloccata una sua connazionale. Le ricerche erano state quindi intensificate. Anche in occasione del suo arresto N.I. ha tentato la fuga, prima in auto e poi a piedi, dopo che l’auto da lui guidata si era andata a schiantare contro un altro veicolo ad un semaforo nei pressi di Ostia. Nella circostanza ha investito un agente, che ha riportato lesioni varie ed una prognosi di 30 giorni, dandosi alla fuga per i campi circostanti. Immediati sono scattati i servizi di appostamento nei luoghi ritenuti utili ed infatti, dopo qualche ora, il ricercato si è presentato, accompagnato da altri due connazionali, presso un residence in zona Casal Palocco.

Qui i tre sono stati bloccati non senza difficoltà, specie per la cattura di N.I., che per l’ennesima volta ha provato a fuggire ed è stato bloccato solo dopo un inseguimento a piedi, per oltre un chilometro. Il latitante, oltre che per la misura cautelare, è stato arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri due connazionali sono stati denunciati per favoreggiamento personale.

Denunciato anche un quarto uomo, anch’egli rumeno, sempre per favoreggiamento personale, essendo risultato l’affittuario del residence in cui alloggiava il latitante. N.I. era ricercato per aver fatto parte di un’ associazione per delinquere specializzata nei furti in abitazioni. Gli elementi di prova a suo carico erano emersi nel corso di intercettazioni telefoniche effettuate nel periodo 2014/2015 e condotte dalla Squadra Mobile di Latina, dalle quali era emersa la determinazione dell’arrestato nell’attuare le condotte criminose. La banda si introduceva all’interno delle case frantumando vetrate, scardinando inferriate, forzando casseforti, appropriandosi di gioielli d’oro ed altri beni per un valore complessivo di circa 200.000 euro.