Un team di studiosi della Cleveland Clinic hanno messo a punto un nuovo test del sangue per misurare il cancro alla prostata. Nello specifico, quest'ultimo risulta essere decisamente più accurato di quelle che sono le attuali analisi che vengono effettuate. Il tutto perché questo nuovo test permette di andare a identificare quelli che sono i cambiamenti dell'antigene prostatico che solitamente viene associato alla presenza di tumore a carico dell'organo in questione.


Si tratta, come detto, di un'analisi che, grazie alla sua innovazione, permette di andare a misurare il rischio di tumore alla prostata ed evita il 40% delle biopsie. Come è noto, infatti, un esame come la biopsia risulta essere molto invasivo anche se, fino a questo momento, risultava essere l'unico metodo per capire se si trattasse di forme benigne o di tumore maligno. Grazie al nuovo test, quindi, tutti gli uomini e in particolar modo gli over 50, potranno tenere sotto controllo la prostata.


Entrando nel dettaglio, l'analisi in questione è nota anche come IsoPSA e per metterla a punto è stato condotto uno studio molto articolato i cui risultati sono stati presentati, nel mese di maggio, dagli esperti della Cleveland Clinic, proprio in occasione dell'incontro annuale della American Urological Association, tenutosi a San Francisco.

Stando a quanto detto in fase di presentazione, il test permette di andare a individuare quelli che sono i cambiamenti in sede di struttura molecolare dell'antigene prostatico. Il tutto andrebbe a superare l'efficienza dell'attuale esame che va a misurare la sua concentrazione nel sangue.

Si tratterebbe, quindi, di un grande passo in avanti per quel che concerne la lotta al tumore alla prostata che, tra tutti, è uno dei più diffusi in assoluto se si prende in esame la popolazione maschile

In questo modo, quindi, si potrebbe avere una diagnosi precoce, andando a intervenire nel minore tempo possibile.

Si deve dire che un grande limite dei test che sono stati messi a punto sino a questo momento è il fatto che non sempre si può parlare di tumore nel caso di valori alterati di PSA. Proprio per questo motivo risulta utile questo nuovo test che è in grado di andare a distinguere casi benigni da tumori maligni, senza ricorrere alla biopsia.

Come detto, il cancro alla prostata è diffuso: nello specifico, rappresenta circa il 15% di quelli che sono i tumori che vengono diagnosticati nell'uomo. Stando a dei dati riportati dall'Airc, circa un uomo su otto rischia di contrarlo ed è per questo motivo che diagnosi precoce e prevenzione risultano essere di vitale importanza. Solo in Italia, la media è di circa 35.000 nuovi casi ogni anno e l'età gioca un ruolo chiave nello sviluppo di questo tumore.  Ci sono poche possibilità di contrarlo prima dei 40 anni, ma dopo i 50, invece, queste aumentano sempre di più. Tra gli over 80, il 70% ha il tumore alla prostata. In alcuni casi la malattia non viene percepita, perché non dà segni ed è pur vero che, in genere, è difficile che si muoia se si riesce a intervenire in tempo e questa nuova analisi potrebbe proprio giovare in tal senso.

A tal proposito, è utile sempre seguire quelli che sono gli sviluppi in merito alla prevenzione e, per questo motivo, si devono sempre tenere presenti quelli che sono i pareri e i consigli degli esperti. Consigliamo, quindi, un'ottima risorsa didattica come Salutarmente, che permette di essere sempre informati in merito a quelle che sono le ultime scoperte e tutto quello che è il mondo della salute a 360°. Un sito da tenere sempre a mente, perché permette di scoprire e di capirne di più di questioni importanti come quella di cui si è parlato.