Nella splendida cornice del polo museale di Santa Maria della Scala a Siena si è svolta la cerimonia di consegna del “Premio Franchi” 2010 che da diversi anni si è consolidata come un'occasione di riflessione a 360° sul mondo del calcio italiano e non solo. L'ambito riconoscimento, grazie al lavoro svolto dalla Fondazione presieduta dal figlio Francesco del compianto presidente della Federcalcio, vuole proseguire nell'opera di promozione dei valori sportivi che l'ex dirigente calcistico italiano ha incarnato durante tutta la sua vita. Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, nonché vice presidente vicario della Figc, Carlo Tavecchio è stato premiato nella categoria “dirigenti sportivi” insieme ad un parterre di primaria importanza tra giocatori, arbitri, giornalisti e atleti famosi di altre discipline. Insieme al presidente LND sono stati premiate le glorie del calcio Johan Cruijff e Giancarlo Antognoni, il telecronista Bruno Pizzul, i direttori di gara Gianluca Rocchi e Roberto Rizzo e la pallavolista azzurra Jenny Barazza. La giornata è iniziata presso la sede del Monte dei Paschi di Siena, a palazzo Salimbeni, ed è poi proseguita a due passi dal Duomo di Siena dove Carlo Tavecchio ha ricevuto il premio sottolineando come “i vertici della LND rappresentino l'apice di un movimento dilettantistico testimone di un'organizzazione eccellente, grazie alla quale viene svolta giorno dopo giorno un'importante funzione sportiva, ma soprattutto sociale”. È su questo ultimo aspetto che il numero uno dei Dilettanti ha incentrato gran parte del suo intervento, sfruttando una domanda del giornalista Rai Stefano Bizzotto, per rilanciare la necessità dell'approvazione in tempi celeri del Decreto Legge in discussione al Senato che recepisce in parte le richieste della LND per una normativa più completa e razionale sullo sport dilettantistico.

“Il sistema dilettantistico italiano – ha dichiarato Tavecchio - svolge una funzione cruciale per migliorare la qualità del tempo libero di milioni di italiani, i quali, se non direttamente, sono coinvolti comunque dalla passione e dall'impegno volontario almeno di un familiare stretto, e proprio per questo ha bisogno di tutela a livello legislativo in primis dal punto di vista fiscale con l'innalzamento del regime forfettario da 250 mila a 300 mila euro, l'aumento della soglia sui rimborsi da 7.500 euro a 12 mila euro, la proposta di sanatoria in merito ai contenziosi in atto tra società dilettantistiche e Agenzia delle Entrate, nati spesso per errori in buona fede e l'assunzione in capo allo Stato dell'onere delle spese delle visite medico-sportive per gli atleti dilettanti”.