“Un atto di disobbedienza civile collettivo per dire no a questa barbara pratica che viene impropriamente chiamata sport e che in realtà è di fatto un atto di guerra continua che nei primi dieci giorni ha già mietuto 5 morti, una decina di feriti tra i cacciatori e migliaia di animali ammazzati al puro scopo di divertimento”. E’ questa l’iniziativa dell’Associazione italiana a difesa degli animali e dell’ambiente”.


“Serve un atto di coraggio. Serve proibire ai cacciatori di entrare nei fondi nonostante un vecchio decreto fascista consenta loro di andare ovunque armati con le doppiette a seminare morte tra uomini ed animali. Serve denunciarli per violazione di proprietà privata e di denunciarli se si avvicinano con il loro maledetto fucile alle nostre case”. Come fare? Questa la  proposta di Aidaa.


Innanzi tutto, secondo l’associazione, tutti i proprietari di fondi o boschi attraversati dai cacciatori dovrebbero apporre un cartello con la scritti Divieto di caccia – Proprietà privata. Ciascuno a casa sua è infatti libero di decidere se volere o meno che questa gente calpesti la propria terra.


In secondo luogo, se si individuano dei cacciatori che si avvicinano alle abitazione non si deve esitare e chiamare i carabinieri. La legge vieta di cacciare a meno di 500 metri dalle case di civile abitazione e dalle cascine.


Se i cacciatori entrano nei nostri fondi dove è vietata la caccia, potete segnalarli (basta il numero di targa) all’indirizzo presidenza.aidaa@gmail.com e provvederà l’Aidaa a denunciarli.


L’ultima strategia è invitare tutti ad andare a passeggiare nei boschi e sui sentieri sin dal mattino presto, soprattutto il sabato e la domenica, in modo da disturbare i cacciatori che non possono sparare in caso di presenza di altre persone in zona.  


"Sono quattro piccole regole che se messe in pratica tutte insieme, e da molti di noi, possono far emergere il problema dell'anacronismo della caccia e del diritto di ciascuno di noi di non volere questi personaggi sulla nostra terra e vicino alle nostre case”, dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaa: “questi signori portano la morte per sé e per gli animali. E spesso anche per persone che non hanno nulla a che fare con le loro lugubri pratiche di morte”.


Aidaa ha messo a disposizione un indirizzo cui far pervenire le segnalazioni di violazione di domicilio da parte dei cacciatori: a denunciarli provvederà l’associazione. La richiesta? “Che la gente si mobiliti contro la caccia e faccia sentire queste persone per quello che sono: anacronistici portatori di morte", conclude Croce.