“Anffas Ostia Onlus, uno dei pochi centri nel Lazio che ha saputo non dimettere utenza in questi ultimi difficili messi, lavorando nel rispetto delle regole con onestà e amore verso i ragazzi, in grado di dare speranze ad un territorio a forte disagio sociale, rischia la chiusura a breve se gli uffici regionali competenti non sbloccheranno i pagamenti delle rimesse da noi erogate nel 2009 e 2010 per le prestazioni ex art 26, già certificate dall'Asl Roma D”.

È l'ennesimo grido d'allarme del Presidente ANFFAS OSTIA ONLUS, Ilde Plateroti Narducci, che ha chiesto, stavolta pubblicamente, pochi minuti prima di entrare in sala operatoria per una gravissima operazione, un incontro al Presidente della Regione Lazio Renata Polverini “per sbloccare i pagamenti delle rimesse, dal momento che, unico caso nel Lazio, non riceviamo un solo euro da settembre 2009”.

“Ho appreso con piacere - ha sottolineato Ilde Plateroti Narducci - delle avvenute certificazioni delle prestazioni da noi erogate per l’anno 2009 e 2010 da parte dell'Asl Roma D. Purtroppo però i soldi non sono mai stati sbloccati materialmente. Abbiamo debiti accumulati da oltre un anno, per mancati pagamenti ricevuti, che ammontano a circa 1.700.000,00 euro, i quali rischiano di schiacciare le nostre speranze e comporteranno il tracollo di uno dei centri più importanti della Regione”.

“Se questo è un tentativo della burocrazia regionale di far chiudere definitivamente il centro - ha tuonato il Direttore Generale di ANFFAS OSTIA, Stefano Galloni - ce lo dicano chiaramente. Noi abbiamo intrapreso tutti i passi ufficiali del caso, abbiamo inviato migliaia di fax e decine di comunicazioni alla Presidente Polverini, verso la quale nutriamo sentimenti di fiducia. Ma se ora ci rivolgiamo alla stampa nazionale e locale è perché il tempo scorre e il telefono non squilla”.

“Spero - ha infine concluso Ilde Plateroti Narducci - che il Presidente Polverini abbia avuto modo di leggere i fax che utenti, amici, lavoratori, imprenditori, politici locali, rappresentanze sindacali e tanti altri stanno inviando al suo ufficio di gabinetto per evitare quello che a giorni potrebbe essere il tracollo di Anffas Ostia”.