Ostia - La disabilità finisce sui banchi di scuola. Sarà una vera e propria materia di istruzione.
La rivoluzione grazie a una partnership tra Anffas Ostia (associazione nazionale famigliari di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e l’Istituto Professionale Statale “Giulio Verne – Via di Saponara 150” di Roma che sta sperimentando come scuola capofila a livello nazionale un percorso di turismo accessibile e sostenibile.  

“Le tematiche che andremo ad affrontare con gli studenti - spiega Stefano Galloni, direttore generale di Anffas Ostia, manager esperto di settore e tecnico di riferimento della rete nazionale - sono varie. Penso agli aspetti legislativi legati alla tutela delle persone con disabilità e alle barriere architettoniche, gli aspetti etici e relazionali, come porsi positivamente nei confronti della persona o principali strumenti di comunicazione diversificata, come il linguaggio facile da leggere e comprendere, i linguaggi segnati. E altri più pratici, come la fruizione turistica da parte delle persone con disabilità. Sarà una materia dalla forte impronta lavorativa”.

Il turismo sociale oggi vale 815 miliardi di euro in tutta Europa e l’Italia grazie al suo patrimonio storico, artistico e culturale rappresenta uno dei più importanti poli attrattivi.

“Il deficit a livello infrastrutturale e di capitale umano però - sottolinea Galloni - limita enormemente il fiorire di questo asset. Di fatto l’intera offerta di lavoro nel turismo sociale è coperta da personale privo di sostegni a livello di istruzione secondaria di secondo grado. Ecco perché insieme alla dirigente scolastica Patrizia Sciarma abbiamo deciso di proporre la disabilità come materia di studio”.

 

Tra gli obiettivi della sperimentazione ci sarà quello di creare un profilo professionale. “Il percorso – sottolinea infatti la Dirigente scolastica Patrizia Sciarma – è destinato a sostenere gli alunni nella consapevolezza delle finalità formative dell’indirizzo prescelto e nell’acquisizione di alcune competenze di base utili per andare gradualmente a costruire un profilo professionale con ottime prospettive di occupabilità, come la Riforma prevede”.